OCULISTA

Lo sviluppo visivo nel bambino

Lo sviluppo visivo nel bambino

L’occhio come una fotocamera
L’occhio degli esseri umani può essere paragonato ad una macchina fotografica dotata di obiettivo, diaframma, pellicola e messa a fuoco.

  • Obiettivo:

Nella fotocamera è costituito da una lente che fa convergere i raggi luminosi e li manda a fuoco sulla pellicola. Nell’occhio è dato dalle lenti cornea-cristallino.

  • Diaframma:

Nella fotocamera è un meccanismo che modificando il suo diametro fa entrare più o meno luce.
Nell’occhio è l’iride, ovvero la parte colorata dell’occhio.

  • Pellicola:

Nella fotocamera è la parte che viene impressionata dalla luce e che sviluppata darà le fotografie.
Nell’occhio è la retina che trasforma la luce in impulsi elettrici trasportati dal nervo ottico al cervello.

  • Messa a fuoco: 

Nella fotocamera la messa a fuoco si ottiene spostando avanti o indietro la lente dell’obiettivo.
Nell’occhio ciò avviene attraverso il cristallino che viene modificato nello spessore, nella forma e nella posizione da un muscolo (meccanismo di ”accomodazione”).

 

Perché abbiamo due occhi? Per percepire la tridimensionalità (visione stereoscopica), che con un solo occhio non sarebbe percepita. Nonostante questo non vediamo “doppio”: il cervello infatti fonde le immagini che vede sulle due retine in un’unica immagine.


Lo sviluppo visivo nei bambini
Alla nascita la vista non è formata; il suo sviluppo, che è condizionato dall’interazione di fattori genetici, maturativi e ambientali, inizia alla nascita e si completa attorno ai 9-10 anni d’età. Questo è definito il periodo della plasticità. 
Quando un bambino viene al mondo l’acuità visiva e la sensibilità al contrasto sono molto inferiori rispetto a quelle dell’adulto (l’acuità visiva è addirittura 40 volte più bassa). Esse si sviluppano molto velocemente nei primi mesi di vita ma raggiungono i valori dell’adulto solo circa verso i 4-6 anni di età.

Ecco le principali fasi del processo di sviluppo della vista: 
NASCITA: è presente il fenomeno della chiusura palpebrale alla luce intensa
FINE PRIMO MESE: compare il riflesso di chiusura palpebrale di fronte ad una “minaccia”
INIZIO SECONDO MESE: inizia a stabilizzarsi il parallelismo degli assi visivi. Fino ai 6-8 mesi il bambino può sembrare strabico.
PRIMI MESI: la capacità di fissare è molto limitata
4-5 MESI: si cominciano a distinguere i primi colori
6 MESI: inizia a svilupparsi la convergenza necessaria per fondere le immagini nello sguardo da vicino 
7 MESI: si comincia a percepire il senso della profondità